Eleonora lo sa bene: “Romagnola come me, la piadina è sempre una festa”

Eleonora vive a Ravenna, cucina con grande passione per la sua bimba Martina, il marito e gli amici che sempre volentieri arrivano a casa per assaggiare qualcosa di buono. Prepara i piatti elaborati della tradizione romagnola, e il suo “SEMPLICE E BUONO” in cucina è proprio la piadina.

La passione per la cucina mi accompagna da quando sono una bambina: mia madre aveva tantissimi libri e riviste di cucina e ricordo che la sera le sfogliava. Io, accanto a lei, guardavo le immagini di quei libri e le chiedevo di fare le ricette più belle. Ricordo anche quando faceva i cappelletti e mi insegnava a chiuderli.

La cucina di tutti i giorni deve essere buona ma anche veloce.

“Io apro il frigorifero e vedo quel che c’è – dice Eleonora – se per esempio ho verdure fresche, decido di condirci un piatto di pasta oppure le frullo per ottenere una vellutata. Se invece ho il prosciutto oppure qualche formaggio, allora faccio la piadina”.

Piccola digressione: La piadina è un disco di pane piatto, senza lievito, tipico della Romagna. È un cibo semplice, forse il più semplice che esista e nei secoli è passato dall’essere il cibo povero della gente di campagna a diventare lo street food più popolare e amato, simbolo stesso di una regione e del suo stile di vita allegro, alla mano e conviviale. A decretarne il successo, oltre all’amore incondizionato dei romagnoli, ha contribuito anche quello dei tanti turisti che da un secolo arrivano da queste parti per godere di un tipo di villeggiatura in cui proprio l’aspetto gastronomico è parte saliente dell’esperienza. Le origini della piadina sono incerte e presumibilmente, data la sua semplicità e immediatezza, viene da pensare che sia una preparazione molto antica. Chiamata “il pane dei romagnoli”, la ricetta tradizionale dell’impasto per la piadina prevede: farina di grano, acqua, strutto di maiale, sale e un po’ di bicarbonato. Ingredienti che svelano una chiara origine contadina. È il mangiare umile e di tutti, che però si è saputo ritagliare un posto nella poesia, grazie al poeta romagnolo Giovanni Pascoli che ne ha battezzato ufficialmente anche il nomignolo “piada” (che è il titolo di una sua poesia) con cui ci si rivolge alla piadina in modo più confidenziale e amichevole (“ci mangiamo una piada?”).

“Quando ho finito il pane, preparo la mia piadina (senza strutto, più leggera quindi e più veloce) impastando la farina, il bicarbonato, l’olio e acqua. La uso come pane oppure faccio dei mini crescioni ripieni di spinaci e stracchino, o prosciutto e squacquerone e li cuocio su entrambi i lati nella padella antiaderente.

La mia settimana in cucina

La mattina dopo colazione penso a cosa posso fare per pranzo o cena, se manca qualcosa lo vado a comprare. All’inizio della settimana, il lunedì, preparo il pane e una torta con cioccolato oppure una crostata per le colazioni. Il mercoledì mattina vado al mercato e compro frutta e verdura freschi e di stagione. Organizzo la settimana portandomi avanti con alcune preparazioni che posso preparare in anticipo e poi conservare: per esempio se acquisto le zucchine, le cucino in modi diversi per poi servirmene durante la settimana. Preparo una parmigiana di melanzane e zucchine, oppure le cotolette di zucchine, altre le griglio e le metto in frigorifero da usare come un contorno per cena, o per condirci un piatto di pasta. In generale, quando acquisto un ortaggio di stagione poi mi piace interpretarlo in vari modi, ed è una cosa che spezza la monotonia sia per chi cucina che per chi mangia.

Domenica è sempre domenica!

La domenica Eleonora si dedica a cucinare qualcosa di più elaborato. “Per esempio le lasagne, le tagliatelle o i cappelletti, e di secondo piatto magari un arrosto al forno con patate. A proposito di cappelletti, altro piatto tipico romagnolo, la verità è che mi piace tanto mangiarli quanto farli. Lo ammetto: mi rilassa. Nel ripieno metto raviggiolo, ricotta, parmigiano, sale e pepe, noce moscata, scorza di limone. E li mangiamo in tutti i modi: brodo, con il ragù, panna prosciutto e piselli.

Resto nella tradizione anche in fatto di dolci: la zuppa inglese è talmente facile, veloce e buona che è impossibile resistere. Basta fare uno strato di savoiardi bagnati nell’alchermes, e alternare crema di cioccolato e pasticcera: la metto in frigorifero ed è pronta!

Mio marito mi incita a preparare nuove ricette, gli piace darmi consigli, mi stimola, è curioso; Martina invece mangerebbe sempre focaccia di zucca, o qualsiasi cosa che contenga il cioccolato – torte o biscotti – e io quindi uso la fantasia per farli tutti felici.

Una ricetta veloce, veloce…

Un piatto semplicissimo, rapido ma davvero delizioso è il pollo croccante allo yogurt. Semplicemente, passo le fettine di pollo nello yogurt e nel pangrattato e poi in forno. Successo assicurato!

Devo ammettere che alcune volte cucino solo per rilassarmi, anche se ho già tutto pronto, vado in cucina e preparo qualcosa: mi diverto e sto bene, per me non è un dovere ma un vero e proprio piacere. Cucinare è, prima di tutto, un modo per prendermi cura della mia famiglia perché ogni volta cerco di portare un tavola cibi genuini e pietanze fatte per bene.