Cucinare per uno, anche se quell’uno siamo noi, appassionati di cucina, può essere un’impresa ardua.
Innanzitutto, spesso, avendo su noi soli il carico delle faccende lavorative e domestiche, abbiamo i minuti contati. Anche chi è in smartworking, alle volte non ha più una separazione temporale degli spazi e dei tempi tra lavoro e tempo libero. Inoltre, non avendo l’incentivo di far felice qualcuno, cucinare può diventare un atto volto solo a toglierci la fame, senza molta fantasia e ispirazione, e soprattutto senza piatti da lavare o con cui caricare la lavastoviglie. Se ci si mettono anche i dettami delle diete, per cercare di mantenere la linea, sembra impossibile.
Però noi siamo ciò che mangiamo. Se mangiamo bene, siamo anche più felici, facciamoci caso. Inoltre, mangiare bene da soli può essere un atto di amore per noi stessi, privilegiando i cibi che amiamo di più, gli accostamenti che più ci incuriosiscono. Non solo: provare idee da soli è un ottimo banco di prova per riproporne alcune per quando si cucina per gli altri. Nessuno sospetterà che dietro il nostro figurone ci sono decine di esperimenti solitari!
Con qualche accorgimento, possiamo risparmiare tempo, senza rinunciare alla gratificazione della linea e del gusto. Una delle mie specialità è la cucina che si fa tutta in una padella, quella che nel mondo anglosassone viene definita “One pan”, e in quello mediterraneo può offrire suggerimenti come la “Shakshuka”. Le regole per farne un pasto comodo, gustoso ed equilibrato, sono poche e semplici:
1) Un cucchiaio di grasso a scelta, olio extravergine di oliva principalmente, ma anche di semi di girasole, di cocco, o burro chiarificato.
2) Un carboidrato che possa cuocersi in poca acqua senza una pentola a parte, o già pronto: orzo, farro, riso, noodles di riso, del pane - che raffermo dà il meglio di sé fatto a cubotti e usato come crostini da ammorbidire nell’intingolo. Gli americani mettono negli “One pan” anche la pasta, che non fanno lessare e scolare, ma da italiani è più sano cucinarla a parte, o usare degli avanzi; anche il cous cous, così rapido da preparare, può costituire un’ottima base, come in questa ricetta, con tonno e fagiolini, perfetto anche per un pranzo alla scrivania;
3) Delle verdure, da cuocere direttamente in padella, o già lesse e da saltare, a seconda delle stagioni. Sono adattabili gli spinaci, i finocchi, le zucchine, i funghi, in generale verdure che non richiedano pulizie e cotture lunghe (ad esempio, si addicono poco le melanzane e le patate), come ad esempio un piatto pronto a diventare una hit, come questa Shakshuka di minestrone;
4) Una proteina, che cuocia in relativamente poco tempo, come delle lenticchie decorticate, dei legumi in barattolo, dei piselli freschi o surgelati, delle uova, straccetti di carne o di pesce, un formaggio buono da mangiare a pezzetti, come la scamorza, la feta, il primosale;
5) Spezie e aromi, su cui la fantasia a zero calorie può spingersi dove si desidera, la spezia più versatile è il curry.
Un’idea che riassume tutti i punti precedenti è questa one pan di curry con uova e spinaci, rapidissima nella preparazione ma molto gratificante nel gusto
L’idea in più è quella di rendere il piatto unico, ancora più unico, spingendosi fino alla frutta, come si usa in tante cucine del mondo. Uno dei miei abbinamenti preferiti è quello delle fragole agli asparagi, un piatto a tutta primavera.
Dagli accostamenti più rustici, tipici della cucina italiana e mediterranea, a quelli arditi ed esotici, adattiamo i mix alle temperature, alle stagioni, allo stato d’animo, e perché no, alla fame.
Promesso, si sporca una sola padella, ed è tutto pronto in venti minuti. Se la pigrizia è proprio invincibile, mangiamo direttamente nella padella!
Prova anche tu le ricette di Beatrice Zippo - Rockitchen Puglia e magari lasciale un cooksnap per farle sapere che ti sono piaciute: siamo in pieno periodo di #cooksnapdiprimavera. Scopri di più leggendo qui.
Testo e ricette: Beatrice Zippo
Coordinamento editoriale: Flavia Giordano