Quando si parla di Calabria e cucina il pensiero va alla regina dei prodotti enogastronomici tipici: la ‘nduja!

Per chi non la conoscesse, la ‘nduja è una salsiccia spalmabile molto piccante (come potrebbe essere diversamente, in Calabria ?!?), originaria della zona di Vibo Valentia. E' un salume ricavato tradizionalmente da sottopancia, testa e rifilature della spalla e della coscia (parti meno nobili), anche se spesso possono essere usati tagli più pregiati, come guanciale e pancetta. Il peperoncino - presente in quantità - funge da conservante.

La nostra autrice Elodia - che trovate su Cookpad come "La cucina di Elodia" - ci ha raccontato la sua esperienza con la ‘nduja in cucina, oltre a spiegarci come fare una pasta artigianale che non può mancare sulle tavole calabresi: i maccheroncini al ferretto.

Domanda: Quando è stata la prima volta che hai assaggiato la ‘nduja e che effetto ti ha fatto?

Risposta: Essendo la ‘nduja un prodotto molto piccante non è particolarmente appetibile fino a una certa età. Avrò avuto 15 o 16 anni quando l’ho assaggiata per la prima volta. L’impressione immediata non è stata del tutto gradevole: ho percepito subito l’amaro forte del peperoncino e la sensazione di calore successiva mi ha accompagnato per qualche ora. Ma quando, in età più adulta, ho iniziato a consumare volentieri i cibi piccanti, la ‘nduja è entrata a far parte dei prodotti speciali da me utilizzati in cucina.

Domanda: L'hai mai fatta in casa? Come la consumi?

Risposta: Ero molto piccola quando mio nonno paterno la preparava, generalmente nel mese di gennaio, in occasione della macellazione del maiale.
Di solito la uso per insaporire crostini o ripieni oppure per condire la pasta o la pizza. Su Cookpad ho condiviso anche una ricetta di tartellette alla ‘nduja ideali per gli aperitivi. Troppo buone!

Domanda: E ora dicci un po' dei maccheroni al ferretto calabresi. Come hai imparato a farli?

Risposta: Merito di mia madre che, a sua volta, ha imparato da mia nonna. Sin da piccolina ho assistito con coinvolgimento alla loro realizzazione. Inizialmente mi era solo consentito aiutare a stendere i maccheroni, ovvero a sistemarli su un piano di legno infarinato, equidistanti tra loro, per evitare che si attaccassero. Era un’operazione che mi faceva sentire importante perché dovevo spostarli con estrema delicatezza per evitare di schiacciarli e chiudere il foro centrale.

Domanda: Cosa significa per te continuare la tradizione della pasta fatta in casa?

Risposta: Custodire ricordi, tramandarli e crearne di nuovi, rinsaldando, così, le radici delle storie familiari.

Ringraziamo Elodia per questo assaggio virtuale di cucina calabrese e corriamo a fare i maccheroni al ferretto, seguendo la sua ricetta passo dopo passo.