L'esplorazione culinaria su e giù per l'Italia con gli autori di Cookpad non si ferma mai e fra i tesori gastronomici da conoscere non potevano mancare i peperoni cruschi, il fiore all'occhiello della cucina lucana.
A raccontarceli sarà Rosa, che trovate su Cookpad come Cucinando_sano, nata a Potenza ma poi trasferitasi in Toscana. La sua cucina è creativa e spazia su tutto il repertorio dei piatti italiani ma, quando si tratta di far contenti la famiglia, Rosa non ha dubbi: si cucina lucano! E i peperoni cruschi occupano un posto speciale nella sua dispensa.
"Mi ricordano la mia infanzia: quando torno a trovare la mia famiglia in Basilicata, al ritorno, devo portare sempre qualche serto con me.
Si tratta di un peperone rosso di forma allungata dal sapore dolce, particolarmente adatto all'essiccazione, dal momento che il picciolo, anche da secco, rimane ben saldo al frutto.
La semina inizia in primavera e il raccolto si effettua ad agosto.
I peperoni che si raccolgono si mettono su dei canovacci per poi essere legati: si prende uno spago, un ago grande e si infila l'ago nel picciolo, creando delle collane (serti) che possono raggiungere anche i due metri di lunghezza. Si conservano in locali ben areati e privi di umidità, per prevenire lo sviluppo di muffe e insetti.
Da tradizione i serti venivano appesi ai balconi e in alcuni paesini è ancora possibile ammirare questo spettacolo. Un prodotto prezioso, che viene definito "l'oro rosso della Basilicata".
Nella cucina lucana è molto usato. Si priva di picciolo e semi e si frigge nell'olio caldo per pochissimi secondi. Grazie all'escursione termica, il peperone diventa "crusco" ovvero croccante. A quel punto, si può usare come snack, nei contorni, con la pasta fatta in casa (questa la mia ricetta degli strascinati ammollicati), con il baccalà, le uova in camicia, per insaporire i legumi e addirittura con il cioccolato e nei dolci. Provatelo ricucinando le ricette che ho condiviso su Cookpad e magari lasciatemi un cooksnap!".
Testo e ricette: Cucinando_sano
Coordinamento editoriale: Flavia Giordano