Tutto è nato dal fatto che avevo una cucina molto piccola – racconta Sabrina – e dovevo preparare piatti diversi per me che sono intollerante al lattosio e con una sospetta celiachia, per mio figlio e mio marito: così mi sono ingegnata, non potevo fare tutto sui fornelli e ho iniziato a collezionare elettrodomestici.
Sabrina coniuga la passione per la cucina e l’amore per gli elettrodomestici.
Friggitrice ad aria, pentola a pressione elettrica, macchina per la pasta, piastra per waffle, gelatiera… sono alcuni dei suoi aiutanti inseparabili. Sabrina è una maga della tecnologia in cucina e si diverte con gli elettrodomestici per sperimentare cotture alternative ai fornelli. Sia per variare che per realizzare cibi sani e fatti in casa.
La mia cucina è varia, non ripeto mai la stessa ricetta nell’arco della settimana.
Cucino sano, senza grassi, specie quando uso la friggitrice ad aria, che è stata davvero una svolta e la consiglio a tutti. Specie per chi ha figli piccoli che amano le cose impanate, questo è un tipo di cottura sana e alternativa al forno.
Faccio ogni cosa a casa e cucino tutti i giorni: dal pane alle torte (anche per amici e parenti). La mia bacchetta magica sono i lievitati: adoro impastare e fare focacce, pizze, panini…”
Chi, come me, cucina ogni giorno, deve saper organizzare il frigo e la dispensa, di conseguenza il momento della spesa è fondamentale. Quando vado a fare la spesa devo avere già in mente che cosa cucinerò in modo da non fare sprechi. Cerco di fare una spesa intelligente e quando posso vado giornalmente per acquistare prodotti freschi e locali, come quelli che trovo dal fruttivendolo del mio quartiere.
Ho iniziato a cucinare seguendo passo passo le ricette, ma eseguo solo quelle con le recensioni positive…altrimenti non mi fido
In cucina ho imparato il bello della diversità. Per esempio le farine: prima per me la farina era una sola, poi ho iniziato a variare: quella di riso, di farro, i diversi grani. E la differenza si sente. E la cucina si arricchisce.
La mia cucina di fine marzo è a base di verdure di stagione, per esempio è tempo di asparagi.
Cucino ancora tre cose diverse: per me, per i miei figli e per mio marito (che si porta il pranzo da casa e quindi gli preparo la “schiscetta”). È come se avessi un ristorante con clienti diversi. Ma in fondo mi piace, il tempo per farlo ce l’ho e pur di vederli mangiare cerco di accontentarli.
Il melting pot culinario che mi piace
Sono nata in Germania, a Solingen, vicino a Colonia da genitori di origine siciliana. Siamo tornati in Italia quando ero una bambina e ricordo che a casa mia si mangiavano piatti tedeschi e siciliani. Per esempio mangiavamo la pasta accompagnata dallo spezzatino. E il nostro pasto era a base di un piatto unico, abitudine molto nordeuropea. Ricordo colazioni abbondanti a base di panini e affettati che ci saziavano per tutto il giorno e poi alle cinque era già ora di preparare la cena.
Oggi che vivo a Varese ho ancora qualche influsso del mio melting pot culinario: per esempio, quando faccio la carne deve sempre avere il sughetto. È una cosa che ho imparato da mia madre.