Mamma e figlia di Cortona dividono la cucina con grande passione e divertimento. Dietro ai fornelli, chiacchiere, tante risate, qualche lacrima, ma soprattutto ottimi manicaretti realizzati a quattro mani per babbo Pietro e per Antonio.

La cucina è un hobby capace di mettere insieme manualità, complicità, confidenze e creazione di qualcosa di buono. Questo è il pensiero di Graziella ed Elenia, mamma e figlia che vivono a Cortona e che hanno trovato un modo per cementare ancora di più il loro rapporto: divertirsi insieme in cucina. “Lavoriamo entrambe e quindi lo facciamo quando è possibile”, dice Graziella che è una maestra, mentre Elenia lavora in ospedale come infermiera. “Ci piace avere le mani in pasta, abbiamo questa passione che ci unisce da qualche anno e ci divertiamo parecchio”.

La regina delle rane e un’eredità di famiglia

La passione per la cucina ha origini antiche: è stata nonna Fulvia a insegnare le ricette della tradizione e ha infondere a Graziella ed Elenia la dote dei fornelli. Una passione così vera e profonda da aver attraversato due generazioni e che ancora oggi tiene unite le donne di famiglia. “Già da quanto Elenia era piccolina, le abbiamo insegnato le ricette tipiche toscane, come i pici all’aglione o i vari sughi per condire la pasta o la famosa torta di mele che la nonna prepara per tutte le occasioni più speciali”. E proprio nonna Fulvia è conosciuta in paese con il soprannome di “Regina delle rane”, perché è bravissima a cucinarle – le frigge e poi le ammolla in sugo delizioso di aglio e peperoncino – ed è stata una delle anime della locale sagra della rana del rione San Vincenzo di Cortona.

Cucinoterapia

Per noi la cucina è terapia, dice Graziella: “ Se siamo nervose, ci mettiamo a cucinare per trovare un po’ di calma e distendere i nervi; se siamo felici: cuciniamo qualcosa di buono per festeggiare”. Tra loro basta uno sguardo. “Andiamo in cucina e diciamo: che si cucina oggi?”

“Se Elenia fosse un piatto – dice Graziella – sarebbe spaghetti aglio, olio e peperoncino perché è semplice ma decisa come un buon piatto di pasta, sincera e buona come l’olio toscano, determinata e tutta pepe come il peperoncino!”. Risponde Elenia: “Mamma sarebbe un pan brioche, perché lo fa sempre e perché l’odore del pan brioche appena sfornato è l’odore più buono e rassicurante. È proprio come lei: fuori croccantino, ma dentro morbidissimo. E può essere sia dolce, che salato….”

La prima cosa che facciamo quando entriamo in cucina è aprire il frigorifero e decidere cosa cucinare, poi accendiamo la radio e ascoltiamo musica.

Cuciniamo per Babbo Pietro che è lucano di origine ed è un gran criticone, ma lo fa per farci arrabbiare e così se la ride sotto i baffi. Lui ha il compito di andare a fare la spesa e in questo è davvero imbattibile: è molto oculato e sa dove acquistare sempre i migliori prodotti al prezzo più conveniente. Ma il vero tripudio della cucina succede quanto torna Antonio.

Antonio è il fratello di Elenia, abita in Inghilterra, e quando torna a Cortona dalla famiglia si ferma solitamente tre o quattro giorni. Giorni in cui la cucina è tutto un fermento perché la mamma e la sorella cucinano ogni ben di Dio e i suoi piatti preferiti: la carne di chianina, la pinsa romana, il coniglio in mille modi, la pasta al ragù. E Antonio rientra poi in Inghilterra sempre con qualche chilo in più.

Complicità e lasagne

Il piatto che preferiamo cucinare insieme sono le lasagne, perché ci dividiamo i compiti (Graziella prepara il ragù ed Elenia fa la besciamella) e perché abbiamo la soddisfazione di creare qualcosa di buonissimo. Cucinare insieme accorcia le distanze, e unisce ancora di più le persone.

Mentre cuciniamo, parliamo di tutto – dice Graziella. Questo è il bello della cucina: mentre metti le mani in pasta, viene fuori tutto: sia i problemi che le cose belle, dal lavoro all’amore, dagli impicci di ogni giorno alle cose che fanno più soffrire. Sai quante volte abbiamo pianto? E riso a crepapelle? Scommetto che se anziché in cucina, fossimo state sedute in salotto davanti a una tazza di tè non sarebbe successo, non ci saremmo confidate così tanto. La cucina è il cuore della casa e quindi fa uscire la nostra anima.”

Ci lasciamo ispirare dalle ricette che leggiamo sui libri o che vediamo sui social.

“Abbiamo tantissimi libri di cucina e ricette, e se vuoi farci felici sai che con un libro non si sbaglia mai”. A proposito di questo c’è un bell’aneddoto da raccontare. Qualche Natale fa, Elenia e Antonio scambiandosi i regali si sono accorti di avere avuto, senza saperlo, la stessa idea: il libro di ricette dello chef Locatelli. Che quindi si sono regalati a vicenda!

Pasticci ne abbiamo fatti, certo, come quella volta che abbiamo bruciato i grissini in forno e in casa c’è stato odore di fumo per tre giorni. Ma tante sono state anche grandissime soddisfazioni: come la prima volta che Elenia ha fato il pane con il lievito madre, con il metodo che ha imparato da Gabriele Bonci. “Dopo ore e ore di cotture e incalcolabili prove, mi sono accorta che il problema era infornarlo troppo tardi e quando lo toglievo dal forno sembrava un frisbee. Poi ho scoperto il segreto: il pane va infornato a tre quarti della sua lievitazione e non deve essere manipolato troppo”. La prossima sfida delle due cuoche saranno i cornetti sfogliati. “Li abbiamo già fatti – dicono – ma non siamo soddisfatte”.

Il nostro motto in cucina è “non mollare mai”, nessuno è nato imparato, quindi noi andiamo avanti fino a che non siamo soddisfatte del risultato: se è mangiabile lo mangiamo, sennò se lo mangiano i polli della nonna!