Viviana e Pierre sono una rodata coppia di cucina: lei ha l’idea, lui esegue. Con un occhio speciale all’autoproduzione (“Noi facciamo tutto in casa”) e alla cucina salutare e creativa.

Siamo andati a convivere 11 anni fa e ci siamo trovati a cucinare. La nostra storia ai fornelli è cominciata come cucina di sopravvivenza, poi ci siamo buttati sui piatti della tradizione, riprendendo le ricette delle nostre due famiglie e della nostra zona, Como. Ma era una cucina molto unta e pesante, con abusi di burro e condimenti. Avevamo anche messo su qualche chilo…

A un certo punto abbiamo rivoluzionato la nostra cucina

A seguito di alcuni problemini di salute, abbiamo deciso di rivalutare la nostra cucina cercando di puntare alla salute e senza perdere di vista il gusto. Abbiamo quindi iniziato a studiare per cucinare con pochi grassi, togliere l’eccessivo uso di condimenti – specie il burro, che abbondava nella nostra cucina. Oggi, per esempio, quando facciamo il risotto che è uno dei nostri piatti preferiti, lo mantechiamo con il brodo o il formaggio. Amiamo anche il pesce, che cerchiamo di insaporire in modo leggero per esempio con panature creative e sempre diverse come con la frutta secca o i corn flakes. Per la carne prediligiamo le cotture sotto vuoto per non usare grassi aggiunti

Noi facciamo tutto in casa perché è sano e fa parte della nostra tradizione

Tutto è partito perché un giorno mio padre aveva raccolto dal suo orto 4 chili di ribes e ci è venuta l’idea di fare la marmellata, dice Viviana. E poi abbiamo iniziato a fare le conserve, come era tradizione a casa di mia madre e della nonna di Pierre. Facevamo anche il dado fatto in casa, per non riempirci di conservanti e sempre nell’ottica di mangiare in modo più salutare e anche di tramandare le vecchie tradizioni di famiglia

Mi piacerebbe, avrei voglia di…

Da loro funziona così: Viviana esprime una voglia o porta un’idea, e Pierre la esegue. È lui il braccio, lei la mente. Come l’altro giorno quando Viviana ha detto: “ho voglia di capesante”, e Pierre ha cucinato involtini di capesante con lime e spezie e panatura di frutta secca.

L’ingrediente che non manca mai nella cucina di Pierre di Viviana sono le spezie, sia italiane che dal mondo, e poi la 'nduja che Pier ama per via delle sue origini lucane e dei tanti amici calabresi. “Dà un tocco in più, saporito e piccante, la uso per esempio sia nei risotti che nelle panature del pesce”.

Non abbiamo una routine settimanale, Pierre fa la spesa e cucina in base agli ingredienti freschi e di stagione che ci sono. Per noi la cucina è il centro della famiglia, il classico “focolare” di una volta, dove ci si riunisce tutti. E quando siamo in cucina iniziamo a parlare di piatti da fare, progettare ricette e mettere a punto idee…

In cucina è fondamentale avere la passione perché con la passione qualsiasi piatto riesce bene. Poi, serve anche la voglia di cucinare e di pensare prima agli altri che a te stesso.

Soddisfare gli altri non solo in bontà ma anche in fantasia, per non mangiare sempre le stesse cose. Nella nostra cucina è raro che un piatto venga rifatto più volte, preferiamo variare e provare sempre cose nuove.

Se Viviana fosse un piatto sarebbe un’aragosta alla catalana – dice Pierre – perché l’aragosta è la principessa del mare, e la catalana è un condimento semplice che non aggredisce la materia prima ma al contrario la esalta. Se Pierre fosse un piatto, invece, per Viviana sarebbe uno scrigno di pasta sfoglia con un ripieno che non ti aspetti.

La nostra regola è che alla base di tutto deve esserci la condivisione, è il fondamento della famiglia: guardare al bene di entrambi anziché al bene del singolo. Ognuno ha il piatto preferito o quello che proprio non mangia, bisogna trovare una mediazione per accontentare tutti.

Casa nostra è sempre aperta ad amici e parenti, perché la cucina è, prima di tutto, una grande forma di accoglienza.