Romana, appassionata di cucina da anni, Barbara non smette di imparare e mettersi in gioco: dai corsi di cucina coreana all’orto urbano, dalla musica ai viaggi, ogni cosa diventa ispirazione.
Pensando a quanto sarebbe stato bello conoscere qualcosa di nuovo, recentemente ho frequentato alcuni corsi di cucina coreana all’Istituto Culturale Coreano a Roma. E infatti ho iniziato a preparare, ad esempio, il kimchi e a scoprire che ce ne sono di ogni tipo: non si tratta solo di cavolo cinese fermentato, ma ne esistono tante varianti infinite e con verdure diverse.
A casa cucino italiano, ma una volta a settimana metto a tavola anche qualche piatto coreano.
Cucino per me e per il mio compagno, che mi accompagna in ogni mia idea balorda: viene a fare anche i corsi di cucina con me.
La mia bacchetta magica in cucina è la fantasia, ma in dispensa non manca mai il limone.
Lo uso specialmente nelle marinature, per esempio con la carne. E poi l’abbattitore, che è un aiuto fondamentale: ho scelto di acquistarlo perché penso che sia inutile acquistare ingredienti buoni se poi non si conservano adeguatamente. E con l’abbattitore riesco a conservare al meglio la qualità degli ingredienti perché mi permette di congelare correttamente i cibi, dal momento che scende a una temperatura bassa molto in fretta: in questo modo gli alimenti non si deteriorano.
Ciò che la cucina mi è fatto riscoprire è il piacere della condivisione e del lavorare a contatto con gli altri, cosa che ho imparato soprattutto durante i corsi. L’ispirazione per cucinare mi arriva da qualsiasi cosa. Mi piace il teatro, le mostre d'arte, il cinema, la musica. Sfoglio riviste e leggo molto.
Un’altra mia passione sono i viaggi, e, quando ritorno, cerco di portare i ricordi e i sapori del posto che ho visitato anche nella mia cucina
Per esempio, in un viaggio in Portogallo ho assaggiato il Baccalà alla braz in un piccolissimo ristorante di Lisbona. E oggi amo riproporlo a casa mia, con le uova, le olive e il coriandolo.
Il segreto di per essere bravi cuochi nella cucina di tutti i giorni è fare cose buonissime con poco: i piatti super elaborati non mi piacciono perché nascondono tutti i sapori. Io amo la semplicità e l’autenticità.
A un certo punto si è presentata l’occasione di un orto urbano…
Alcuni amici mi hanno fatto conoscere un’area in cui gestivano un orto e lì vicino c’erano ancora dei lotti disponibili, così insieme al mio compagno abbiamo iniziato questa avventura.
I primi ortaggi che abbiamo coltivato sono stati le zucchine e l’insalata d’estate, il cavolo nero e cavoletti di Bruxelles nella stagione invernale. Tante cose non siamo riusciti a coltivare e altre sono state portate via dagli uccelli. Adesso abbiamo piantato lattuga cappuccina, bieta, fave, ma siamo ancora indietro con il raccolto. Comunque il nostro orto è un oasi in città, una bellissima opportunità, e quando mangiamo il cibo da noi prodotto la differenza nella qualità si sente.
Tengo sempre ben presente questa frase di una canzone dei Depeche Mode che dice: "Tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno, è qui tra le mie braccia".
Tutto quello che mi serve è vicino a me, ecco come si realizzano i sogni.